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ÈL MÈ MARTIGNÀC dal Santèl fino a la Nas

QUATTRO PASSI TRA LA STORIA: FONTANE, SANTI E CASCATELLE



Al culmine della salita, provenienti dalla piazza di Ome o dalla Farmacia, siamo al Santèl, un manufatto inserito nella rete dell'acquedotto dell'800; uno scolmatore che ogni tanto con il suo scroscio ha innaffiato il malcapitato.

Viene qui proposta una bella escursione lungo l'antico tracciato dell'acquedotto ottocentesco, percorreremo via Martignago e via Battola e poi una deliziosa stradicciola di campagna, su su fino alla fonte, la Nas.


Dopo la curva, lasciato il Santel, sulla destra c'è un gruppo di case : i Comensù e nella corte una colonna medievale, più avanti El Castèl , chissà mai che sotto ci sia un tesoro.

Ancora 30 passi ed entriamo nella Cuntradò de Sòtò; sulla sinistra un bel palazzo dell'800 - El Palàs di Carlè - fa bella mostra di sè, poi un vicoletto ed ecco la seconda traccia di medioevo in un fienile. Nel frattempo sulla destra intuiamo già una teoria di edifici in continuità, è il complesso rurale Battola stirpe determinante per l'identità del XVII secolo di Martignago. Dal numero civico 20 al 28 ; il lungo portico aveva due portelle alle estremità, una è visibile all'attuale numero 32. Le tracce del XVI secolo e antecedenti sono ancora presenti nelle attuali corti al n. 22 con portone; n. 26 colonna medievale e capitello murato nel piccolo rustico.

Proseguendo troviamo la fontana Garibaldi e poi l'ingresso della Chiesa di Sant'Antonio, del 1672, sul retro un piccolo chiostro.


LE FONTANE

Le due parti della Contrada di Martignago, di surò e di sòtò, hanno una fontana pubblica posta sulla via.

La prima fontana, un tempo a tre vasche , è sormontata dal Busto del "Eroe dei due Mondi". Gli abitanti vi andavano a spillare acqua corrente e fresca, l'acqua di Garibaldi. Cinquant'anni fa ci si abbeverava uomini animali, si mettevano in fresco le angurie e si riempivano i secchi metallici dai quali si traeva una "casa de acqua" per dissetarsi e per tutte le necessità di cucina

Qualche memoria dei reduci dalle campagne garibaldine? No, il tutto nacque per un episodio legato all'acquedotto dell'800. L'acquedotto traeva l'acqua dalla sorgente Nas per portarla sino al comune di Paderno Franciacorta, "dal lontano sasso di Ome"


Passata la trattoria entriamo nel cuore della Cuntradò di Sùrò con Corte Bonzoni (1619) ed edicola dirimpetto (1768) , poi, 15 passi più su in salita, importanti testimonianze di architettura alto-medievale sui due lati.


Ed ecco la seconda fontana affiancata ad un'edicola con Madonna e dedica Boniotti, nello slargo in cui confluisce il vicolo Nas.

Ancor avanti verso i monti, lasciamo le case alle spalle e la valle del Martignago si allarga. A sinistra è immersa nel verde la microscopica frazione dei Mighe; al bivio che vi conduce si presenta una magnifica Santèlò, ben restaurata, di cui sono riportati due affreschi sulle spallette.


L'ombroso viottolo davanti a noi ci invita a proseguire ed un poco salire verso il fianco del colle San Michele; verso l'alto alcune case della frazione Goiane. Proprio sotto spunta la terza fontana.


Proseguiamo in leggera salita e, tre passi dopo la sbarra in basso sentiremo la cascatella, era fiancheggiata da un mulino sino all'800, e ci viveva addirittura una famiglia, i ruderi sono sotto le sterpaglie.


Sempre dritti, ancora 5 minuti di cammino e ...siamo arrivati alla Nas !!


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