La bella chiesa seicentesca, con tre altari marmorei, è sorta da una devozione popolare nata durante la peste del 1630. Intorno all’antica chiesa di Santo Stefano, vi erano alcuni orticelli cinti da una muraglia in questa vi era una edicola o santella sulla quale era dipinta “a fresco” l’immagine che ora si venera nel santuario. Ne era proprietario un certo Francesco Borni.
Durante la pestilenza del 1630, che tante vittime ebbe a fare anche a iseo, gli abitanti del rione si davano convegno ogni sera davanti a questa sacra immagine per la recita della corona del rosario e il canto delle litanie, promotore della pia pratica era il legnaiuolo Andrea Stefini il quale , anche cessata la peste continuo le sue devozioni , egli ottenne che la sacra immagine fosse ”non puoco abbellita et redintegrata dal pennelli del P. Ilario da Romano, cappuccino” nel 1660 vi fece erigere un altare protetto da un portico e da una cancellata in ferro, perché i fedeli che numerosi vi accorrevano a pregare, potessero starvi anche durante le intemperie.
La fama di un miracoloso salvataggio ottenuto da Giovanni Maria Bonfadini e da lui attribuito ad una grazia particolare di questa madonna, porto in mezzo al popolo nuovi fervori di pietà e di devozione verso di essa e generose elargizioni di elemosine, cosi che si pensava già a raccogliere l’immagine entro una nuova chiesa da erigersi in quel luogo tanto privilegiato dai favori della vergine.
L’Arciprete Abate Marco Rossi, iseano di nascita e di spirito, diede incremento all’idea con la sua autorità, fece abbattere la vecchia decadente chiesa di Santo Stefano e il 15 aprile 1655 pose solennemente la prima pietra del nuovo tempio, che fu eretto in un solo anno e benedetto dallo stesso Arciprete Rosso il 5 agosto 1656, festa della Madonna della Neve. La festa poi rimase sempre la prima e principale del nuovo santuario, al quale diede anche il titolo.
Nel 1986 l’iseano Fulvio Sina riuscì a portare a nudo la vecchia immagine della fine del ‘400, immagine presente prima dell’intervento de P. Ilario da Romano nel 1640.
Questo intervento ne falsava l’originaria iconografia. L’intervento di Sina ha dato anche una nuova lettura a questa raffigurazione, si è verificato un cambiamento nella figura di S. Giuseppe, durante la pulitura scompariva l’ampi mantello ed apparve un personaggio vestito con una tunica da monaco. Infine, dopo aver tolto lo strato di intonaco che ricopriva l’affresco, è comparsa la mano destra del personaggio che, sollevata, trattiene una fiamma, si è facilmente dedotto, quindi, come non si trattasse più di San Giuseppe bensì sant’Antonio Abate; non è più dunque una Sacra Famiglia, ma una maestà con santo: la Madonna con Bambino e Sant’Antonio Abate.
RELAZIONE DEL MIRACOLOSO FATTO DI MARIA SANTISSIMA DELLA NEVE
Nel giorno 21 giugno 1653 – era un sabato e qui, in Iseo, La Beata Vergine miracolosa posta nella santella sita nell’orto del Sig. Francesco Borni, in contrada di Santo Stefano, presso la via che delimitava ad Ovest l’abitazione dei reverendo Padri Cappuccini, compì un miracolo facendo guarire un povero di nome Martino Sandrino di Pian Borno in Valle Camonica che era completamente paralizzato e si trascinava miseramente a terra. Egli fu risanato dalla Beata Vergine per grazia, e andò a piedi sempre e si fece eremita vestito di nero servendo quell’oratorio nuovamente fabbricato dopo la costruzione di detta cappelletta e santuario.
Il 5 aprile 1655, in un giorno di lunedì, alle ore 16.51 cominciò a fabbricare la chiesa nuova della Beata Vergine detta della Neve, sopra le mura vecchie della chiesa di Santo Stefano Promartire. Nel giorno 15 aprile 1655 in Iseo, alle 16 di giovedì, fu posta la prima pietra sul fianco del presbiterio dalla parte del Vangelo. La storia scritta narra: “Mons. Arciprete Marco Rossi con li reverendi et tutto il popolo, è andato processioalmente alla Madonna Miracolosissima della Neve, nella terra di Iseo, situata presso il convento dei Padri Cappuccini, et ha messo la prima pietra facendo la funzione di benedirla detta pietra, et benedetta ha anco disegnate in essa nelli quattro angoli una croce per cantone et esse intagliate dal Maestro Tagliapietra l’ha posta nel fondamento del corno dell’Evangelista del choro di essa chiesa. La festa principale di ogni anno sarà la Madonna della Neve adì 5 agosto”
Comentarios