Grande conoscitore di prodotti tradizionali, il giornalista Riccardo Lagorio si occupa da sempre di ricercare, scoprire e portare agli onori della cronaca le risorse agroalimentari che stanno scomparendo non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Causa emergenza Covid il programma sarà registrato negli studi televisivi di Lleida e la trasmissione potrà essere seguita in diretta il 6 ottobre alle ore 11.00 tramite YouTube sul canale www.youtube.com/aralleidatv
Il 6 ottobre nella città spagnola di Lérida si è celebrerà, in maniera virtuale, la consegna dei premi della 31^ edizione di Pica d’Estats.
Il concorso è indetto ogni anno dalla Provincia di Lérida. La giuria è composta da prestigiosi giornalisti spagnoli ed è aperto ad autori che hanno trattato la regione della Catalogna nei settori radio, televisione, internet e carta stampata nazionale e internazionale. A quest’ultima categoria hanno partecipato 51 lavori sui 224 totali, il maggior numero nella storia del premio giornalistico.
L’articolo vincitore di questo gruppo è risultato “Una terra dai gusti forti” scritto da Riccardo Lagorio e pubblicato sulla rivista DOVE nell’ottobre 2019. La giuria lo ha premiato per avere descritto Lérida “attraverso la sua cucina tradizionale e creativa, con particolare riferimento ai prodotti della terra, dei vini, delle preparazioni gastronomiche e dei locali impegnati nella promozione della ristorazione. L’articolo” continua la motivazione “descrive in maniera puntuale le attrazioni turistiche, i monumenti, la natura e il paesaggio, gli sport d’avventura e le possibilità di turismo attivo”. Si deve aggiungere che per la prima volta in 31 anni il premio spetta a un italiano.
Riccardo Lagorio, bresciano, è giornalista impegnato da tempo a narrare paesaggi e persone lontani dai riflettori, che rappresentano la grande opportunità per una nuova formula di viaggiare, tesa a scoprire regioni e genti autentiche.
“Negli individui più umili si trova l’esempio della vera umanità” scrive.
“Nella pianura padana come in Aspromonte esistono luoghi inesplorati, ignoti ai cronisti da tavolino o avvezzi a prestazioni commerciali. Il compito del giornalista dovrebbe essere quello di puntare i riflettori su realtà diverse, scovando la notizia lontano dai luccichii delle mode”.
Il giornalista Francesco Arrigoni lo definì per questo “un Indiana Jones del giornalismo gastronomico, uno che il mestiere lo fa ancora per strada”. Le sue pagine spesso infarcite da aneddoti curiosi pongono l’accento sulle relazioni tra storia, cibo e territorio: una maniera insolita e personale di affrontare percorsi abusati e oggetto di finzioni come la cucina, la tradizione, il turismo in generale. Riccardo Lagorio si è aggiudicato anche il premio giornalistico Casato Prime Donne per un articolo dedicato a Montalcino, al suo vino e al suo paesaggio, dato alle stampe sulla rivista DOVE nel settembre 2018.
Vive sulla sponda bresciana del lago d’Iseo e dopo il conseguimento della laurea in Economia e Commercio inizia la carriera giornalistica nel 2000, portando i propri contributi sulla rivista Ex Vinis, diretta da Luigi Veronelli. Partendo dall’idea del grande filosofo-gastronomo, Riccardo Lagorio elabora la prima delibera dedicata alla Denominazione Comunale, inserendola all’interno del contesto normativo italiano. Per questa ragione Luigi Veronelli, sulle pagine del Corriere della Sera, nell’aprile 2004, definirà Riccardo Lagorio “mio primo missionario”.
Negli stessi anni inizia a collaborare con l’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale, di cui curerà numerose pagine degli Atlanti dei prodotti tipici. Interverrà a numerosi convegni insieme a Corrado Barberis e stringendo con “l’inventore dei prodotti tipici” una profonda e sincera amicizia.
Nel 2010 Francesco Arrigoni lo descrive come “cane sciolto del giornalismo gastronomico, uno dei pochi che il mestiere lo fa sul marciapiede, un Indiana Jones della gastronomia”.
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